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#LaMusicaDelMaestroBalzola

13 Apr

intervista al Maestro MAURIZIO BALZOLA

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Maurizio Balzola (pianista, compositore di colonne sonore e di musica da concerto, romano classe ’66) serio professionista della musica è sempre a lavoro tra le note.
Il Maestro Balzola sta già preparando i suoi prossimi concerti, tra quelli in programma uno dei più importanti si terrà nell’estate 2015 a Roma, dove interpreterà Bach, Beethoven, Chopin, Debussy e due dei suoi preludi.
«Davvero un motivo di grande soddisfazione per me!».
Prossimi impegni in qualità di compositore di musica da concerto?
«Per quanto riguarda l’esecuzione di musiche da me composte il 23 maggio presso la sala del Teatro del “Convitto Nazionale Giovanni Falcone” di Palermo nell’ambito della stagione concertistica “Pomeriggi Musicali” sarà eseguita una mia composizione per Violoncello e Pianoforte intitolata “Alternanze”, accanto a musiche di Mendelssohn, Saint Saens, Boccherini e tanti altri.
Nei prossimi mesi saranno eseguiti due miei brani per orchestra d’archi e un brano per Flauto e Clarinetto in Si bemolle intitolato “Plastilina”.
Al momento sono in trattativa con un direttore d’orchestra spagnolo per l’esecuzione di un mio brano sinfonico intitolato “Sensaciónes cerca de la fuente del ángel caído” che probabilmente verrà suonato in terra iberica».
Impegni in qualità di compositore di musica per immagini?
«Stanno andando in onda proprio in questo periodo due programmi RAI in più puntate intitolati “Testimoni del tempo” e “R.A.M.”, in tv sul canale Rai Storia e sul canale generalista, di entrambi ho composto alcune musiche».
Cosa vuole trasmettere al pubblico con la musica da concerto?
«Quando compongo musica da concerto miro a far arrivare all’ascoltatore, attraverso l’uso di dissonanze sia nella costruzione armonica che melodica e un ritmo soggetto ad una varietà costruttiva, la solitudine dell’uomo contemporaneo che si muove in spazi a lui non congeniali.
In questo caso mi riferisco a composizioni come “Carbossile”, “Polimerizzazione”, “Zone d’ombra”, e tante altre. Nel caso di composizioni come “Alternanze” è sempre prevalente l’elemento dissonante che però viene mitigato dalla fusione con le scale modali del XX secolo e questo soprattutto nella mia recente composizione sinfonica “Sensaciónes cerca de la fuente del ángel caído” dove l’elemento descrittivo psicologico-emotivo è prevalente».
E cosa vuole trasmettere quando compone musiche per immagini?
«Quando compongo musica per immagini, che sia per la tv o per un film, cerco attraverso l’idea melodica rivestita di un armonia chiara e sobria legata ad un’orchestrazione limpida e cristallina di contribuire all’espressione dell’emozione derivante dalle vicende e dai personaggi, che sia per un lungometraggio, un cortometraggio o un documentario. Sempre nel rispetto delle immagini e dell’opera filmica nella sua completezza».

#IlNuovoSingoloDiLigabue

30 Nov

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Quando una rockstar di quelle toste, apparentemente impenetrabili nel più profondo dell’anima, decide che è giunto il momento di mettere a nudo i propri sentimenti, al 99,9% regalerà al mondo un brano di successo. Se poi fa di nome Luciano e di cognome Ligabue, l’esito positivo è pressoché scontato.

In passato Liga ha osannato i modi più concreti in cui l’amore può manifestarsi. Senza troppi giri di parole: l’odore del sesso, quando te lo senti addosso, dopo che pelle e anima si mischiano all’unisono e poi ognuno va  per la sua strada. Poi ancora la possibilità di poter immaginare la propria donna, vestita solo del bicchiere, pronta a concedersi senza troppi giri di parole. Con il passare degli anni però qualcosa è cambiato.

Ligabue ha voluto precisare che per lui l’ “amore conta”, essendo uno dei pochi modi che abbiamo a disposizione per fregare la morte. Poco importa se si è animati più dalla paura di rimanere soli nel misterioso viaggio della vita, che dal sentimento vero. Tanto vale provare.

Nel 2008 il rocker di Correggio è meno pessimista. Nella sua vita c’è qualcuna in grado di prendersi il suo spazio, il suo tempo e il suo meglio. Dopo il doloroso divorzio dalla prima moglie, che lui stesso ha definito un fallimento personale, è tempo di tornare ad amare.

Una settimana fa, arriva il singolo “Te sei lei”, dichiarazione d’amore incondizionata  alla donna che lo scorso settembre ha deciso di sposare. Parole inconfondibili ed autoreferenziali, che non hanno bisogno di molte spiegazioni. Il pezzo fa parte del suo nuovo album Mondovisione, uscito il 26 novembre, che diventerà poi un tour. (Partenza da Roma il 30 maggio  per 10 tappe in 7 città).

Liga si è messo in pari col cuore. Ha scelto la sua lei fra tanta gente. L’ama così com’è, con tutti i suoi difetti. Spera che gli rimarrà vicino ora e per sempre. Sono passatati undici anni da quando è al suo fianco, eppure non smette di guardarla a bocca aperta ogni giorno della sua vita.

I tempi della rockstar bella e dannata sono finiti. Ligabue ha aperto il suo cuore. Ora la sua personalità artistica è ancora più inossidabile. In una breve intervista su Vanity Fair, quando la giornalista gli chiede se sia possibile o meno dire “Ti amerò per sempre”,  risponde:

«Di definitivo nella vita non c’è nulla. Però dire a una persona “tu sei lei” ci si avvicina molto. Significa: tu sei la persona che dovevo incontrare, che stavo cercando, con la quale voglio condividere il resto della vita. E, infatti, ti sposo».

Detto e fatto.

#Silvia

#RimettilaInBorsa

11 Nov

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(Foto tratta dalla pagina Facebook “Hannah Montana forever”)

Niente di più banale di Miley Cyrus che si fuma una canna sul palco degli European Music Awards 2013.

Lo show era in diretta da Amsterdam, perciò anche mia nonna, classe 1923, avrebbe previsto un gesto plateale di siffata natura.

Il mondo dello spettacolo può fare a meno di questa scena innaturale in cui la ex Hannah Montana  si atteggia a Mia Wallace, tirando fuori dalla borsetta firmata Chanel uno spinello, che poi accende davanti al pubblico dello Ziggo Dome.

La prossima volta tenterà  di scandalizzare il mondo masticando un  sigaro a Cuba (munita di maglietta del Che)  oppure  collassando per il troppo rum  nel peggior bar di Caracas.

Lo scorso Agosto, durante i Video Music Awards 2013,  si era cimentata in  un balletto vagamente erotico, durante il quale sfrigolava il suo lato B sul lato A di Robin Thicke (Perdonate il gioco di parole sfigato).

I media descrissero la performance come una sorta di provocazione sessuale verso il pubblico, che la considerava casta. Ma sono sicura del fatto che ben pochi uomini o donne lesbiche l’hanno trovata sensuale in quell’occasione.

Insomma, c’è già Rihanna, che spende, spande effende sul web le sue foto hot generalmente accompagnate da sigarette sospette.

Una Bad Girl è più che sufficiente, tutte le copie non sono autorizzate.

#Silvia

#TostoFinoAll’ultimo,Reed

28 Ott

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Ringraziamo il destino per aver garantito a Lou Reed un’esistenza lunga 71 preziosissimi anni.

Non sono tanti, ma neanche pochi, per questo pezzo di storia della musica, che vanta il merito di aver umanizzato il genere rock, rendendo i suoi pezzi appetibili all’animo, prima ancora che l’udito, di molti comuni mortali.

Ha avuto come fan i Rolling Stones, The Doors, David Bowie, Bono e Iggy Pop.

Non era necessario  perciò attendere la sua morte  per ufficializzarne l’ingresso nella leggenda della musica.

C’era già dentro di brutto.

Stava fuori dalla categoria degli artisti sereni. Era la sua vita privata in primis a non esserlo.

Da adolescente il giovane Lewis Allan, figlio di una famiglia di origine ebraica, fu sottoposto ad un elettroschock, che avrebbe dovuto correggere la sua bisessualità.

Da allora in avanti, fu la musica a parlare al posto suo. E noi ne godiamo ancora oggi.

Indelebile e  provocatore di brividi sulla “pelle che abito” (per dirla alla Almodovar) è il pezzo Walk on the wild side, che ha accompagnato molti miei viaggi solitari in macchina.

Ammetto però di averlo cantato infinite volte, senza conoscerne realmente il testo e la traduzione.

Era la melodia che mi rapiva. Poi ho approfondito il significato delle parole.

C’era di mezzo un transessuale. Io c’entravo poco. Ma non importava.

Non ho mai suonato la chitarra. Ma se dovessi farlo, subito tra i miei obiettivi primari ci sarebbe la volontà di riprodurre il ritornello “And the coloured girls go, doo doo doo, doo …”.

Molti altri sono i successi di Lou, soprattutto nel periodo in cui faceva gruppo con i Velvet Underground.

Insomma gente di un certo livello.

Tuttavia il suo eclettismo musicale era tale che pochi mesi fa esternò al pubblico buone parole verso Kanye West.

Non sono mai stata una sua fan sfegatata. Parteggio per Bowie.

Farei volentieri a meno del bombardamento mediatico post mortem che è solito liquidare “i grandi” in pochi minuti d’orologio con parole prese in prestito dai fornetti del cimitero.

Preferisco ricordarlo in studio con i Metallica, alla veneranda età di 69 anni, quando  incideva insieme a loro l’album Lulu.

Tosto fino all’ultimo Reed.

#Silvia

#IncontroColMaestroBalzola

15 Ago

Maurizio Balzola, pianista, compositore di colonne sonore e di musica da concerto, direttore d’orchestra, è nato a Roma il 13 febbraio 1966.

 Quando è iniziata la Sua passione per la musica classica?

«Mia mamma è stata una cantante lirica, e in casa avevamo un pianoforte, ho capito fin da subito quale sarebbe stato il mio destino. Ho cominciato a studiare pianoforte all’età di cinque anni, iniziando a comporre i primi brani a sette, fino a quando mi sono poi diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Licinio Refice di Frosinone, e in composizione presso il Conservatorio Lorenzo Perosi di Campobasso, e la musica è diventata la mia professione».

 Quali sono i concerti e le composizioni alle quali è più legato?

«Sono legato a tutti i miei concerti, ma devo ammettere che due me li ricordo in modo particolare, uno è quello che ho eseguito nel 1997 presso il Palazzo Chigi di Ariccia, dove ho suonato in un luogo davvero molto emozionante e suggestivo; l’altro è quello che ho tenuto l’8 giugno 2013 presso Casa Balthasar a Roma. Sono particolarmente legato anche alle musiche che ho scritto per il documentario “La Resistenza è un valore irrinunciabile. Paolo Emilio Taviani e Genova”, realizzato da Rai Storia e Rai Educational. Altra recente emozione di cui vado molto fiero è quella della notizia che il mio nome è stato inserito nel libro “Recent international opera discography” di Charles H. Parson, e curato dall’Università della Virginia».

 Quali sono i Suoi prossimi impegni?

«Come concertista suonerò a dicembre presso Viterbo, poi volerò a Madrid, per raggiungere il Centro Culturale Italiano in Spagna, presso il quale terrò un concerto da solista; come compositore di musica da concerto sto partecipando a due concorsi internazionali, uno a Valencia, l’altro a Barcellona; al momento sto componendo le musiche per un programma televisivo Rai, “Scrittori per un anno”, in cantiere, invece, c’è la colonna sonora per il prossimo film del regista Pino Galeotti».

 http://www.mauriziobalzola.com/

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#Simone