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#OnoreACosimoFazio

16 Ago

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Reggio Calabria – Il Comandante dei vigili urbani di Reggio, Cosimo Fazio, 56 anni, è morto il giorno di ferragosto per infarto mentre coordinava le attività di soccorso per gli immigrati sbarcati stamane nel porto.
Aveva avuto da 10 giorni l’incarico di dirigere la polizia municipale della città.
Durante le operazioni di sbarco degli immigrati Fazio ha avvertito un malore e si è accasciato in terra.
È stato immediatamente soccorso dal personale del 118 presente sul posto e da altre persone, ma sfortunatamente è deceduto poco dopo.
«Profondo cordoglio» per la morte di Fazio è stato espresso dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
«Mi unisco al dolore dei familiari, siamo commossi e grati per lo straordinario impegno e la totale abnegazione con cui i nostri uomini in divisa svolgono ogni giorno, anche in giorni come questo, il loro lavoro.
Per queste ragioni, in questi dolorosi momenti, il lutto colpisce tutti noi».
Un saluto ad un uomo valoroso.


#Simone

#RonaldinhoPlayboy

16 Ago

Ronaldinho, campione dell’Atletico Mineiro ed ex stella di Barcellona e Milan confessa: «Ho tradito sempre le mie donne in passato, adesso sono innamorato e fidanzato».

Il giocatore, che da poco si è sottoposto ad un intervento di chirurgia estetica alle gengive e ai denti (come riferito dal fratello e agente del fantasista brasiliano), ha confessato a Playboy di non essere stato sempre un ragazzo modello fuori dal campo.
«In passato ho tradito spesso, ma non ho più intenzione di commettere lo stesso errore.
Però per me fare sesso prima delle partite non è mai stato un problema, ai tempi del Barcellona spesso mi capitava e devo dire che mi faceva piuttosto bene. Entravo in campo più felice», ha proseguito Dinho.

«La prima volta che ho fatto l’amore è stato a 13 anni con una mia vicina di casa. Eravamo amici e siamo rimasti fidanzati per lungo tempo. E’ stato molto bello per entrambi, ma non rivelerò il suo nome».

“Echissenefrega” del nome?!?……anzi sì, per andarci al letto quando ancora non era famoso e non aveva un soldo vuole dire che c’era davvero tanto amore, chi ha così tanto amore andrebbe esposto in una teca, accanto ai suoi palloni d’oro e ai suoi dentoni (o meglio “ex-dentoni”).
E a questo punto vediamo pure le altre con cui è stato, donne-coraggio.

Ennesima testimonianza che i soldi rendono tutti più belli, non c’è nulla da fare.

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#Simone

#IncontroColMaestroBalzola

15 Ago

Maurizio Balzola, pianista, compositore di colonne sonore e di musica da concerto, direttore d’orchestra, è nato a Roma il 13 febbraio 1966.

 Quando è iniziata la Sua passione per la musica classica?

«Mia mamma è stata una cantante lirica, e in casa avevamo un pianoforte, ho capito fin da subito quale sarebbe stato il mio destino. Ho cominciato a studiare pianoforte all’età di cinque anni, iniziando a comporre i primi brani a sette, fino a quando mi sono poi diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Licinio Refice di Frosinone, e in composizione presso il Conservatorio Lorenzo Perosi di Campobasso, e la musica è diventata la mia professione».

 Quali sono i concerti e le composizioni alle quali è più legato?

«Sono legato a tutti i miei concerti, ma devo ammettere che due me li ricordo in modo particolare, uno è quello che ho eseguito nel 1997 presso il Palazzo Chigi di Ariccia, dove ho suonato in un luogo davvero molto emozionante e suggestivo; l’altro è quello che ho tenuto l’8 giugno 2013 presso Casa Balthasar a Roma. Sono particolarmente legato anche alle musiche che ho scritto per il documentario “La Resistenza è un valore irrinunciabile. Paolo Emilio Taviani e Genova”, realizzato da Rai Storia e Rai Educational. Altra recente emozione di cui vado molto fiero è quella della notizia che il mio nome è stato inserito nel libro “Recent international opera discography” di Charles H. Parson, e curato dall’Università della Virginia».

 Quali sono i Suoi prossimi impegni?

«Come concertista suonerò a dicembre presso Viterbo, poi volerò a Madrid, per raggiungere il Centro Culturale Italiano in Spagna, presso il quale terrò un concerto da solista; come compositore di musica da concerto sto partecipando a due concorsi internazionali, uno a Valencia, l’altro a Barcellona; al momento sto componendo le musiche per un programma televisivo Rai, “Scrittori per un anno”, in cantiere, invece, c’è la colonna sonora per il prossimo film del regista Pino Galeotti».

 http://www.mauriziobalzola.com/

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#Simone

#PoveroAlbano

12 Ago

The Mission, il reality-show targato Rai che ha fatto scalpore, incentrato sui campi profughi africani, è stato definitamene sospeso, dopo una petizione che ha raggiunto le 44 mila firme e varie interrogazioni parlamentari.

Tullio Camiglieri, autore del programma, ha dichiarato che il reality è frutto di un lungo lavoro di ideazione, condiviso con il direttore di Rai1 Giancarlo Leone e con l’allora portavoce dell’Unhcr, oggi presidente della Camera, Laura Boldrini.

Due volti noti dello spettacolo vivranno per quindici giorni in un campo profughi come dei volontari, facendo le pulizie, cucinando, e svolgendo tutte le mansioni tipiche degli operatori delle organizzazioni, raccontando attraverso i loro occhi queste parti di mondo dimenticate.

L’autore dichiara il programma non come un semplice reality-show, ma come un docu-reality, in cui non sono previste dinamiche come gare ed esclusioni, ma il racconto è più simile ad un documentario in presa diretta.

Tra i vip che avrebbero dovuto prender parte al progetto il più deluso è  il cantante Albano

«Io difendo questo programma, e non capisco davvero cosa ci sia di male. Non capisco perché si parli di reality quando si tratta di realtà. Non sarebbe stato uno spettacolo, ma un’indagine, un’occasione per accendere i riflettori sulla gente che soffre. A me piaceva proprio l’idea di andare in un luogo in cui le persone sono abbandonate. Io voglio accendere qual faro, far vedere cosa succede. Continuano a morire dappertutto, ma se non proviamo ad accendere le luci che succederà?». Albano, andarci a spese tue a vedere le persone abbandonate, no?..

Alla domanda se ci sarebbe andato gratis risponde:

«Io povero tra i poveri. Il mio compenso e quello di mia figlia erano da considerarsi una vera sciocchezza».

Si vociferava però di un contratto da 750 mila euro, e Albano si indigna:  «Ma non scherziamo, erano 500 mila più una cifra irrisoria per mia figlia». Per il suo compenso non poteva bastare «un bicchiere di vino con un panino»?. Povero Albano!

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#Simone